Abū Jaʿfar Muḥammad ibn Mūsā al-Khwārizmī, vissuto a cavallo tra l’ottavo e il nono secolo della nostra era, fu un matematico, astronomo e geografo persiano. Il suo nome e la sua opera sono all’origine dei termini “algebra” e “algoritmo”.
Visse alla corte del califfo di Baghdad al-Maʾmūn, che lo nominò responsabile della propria biblioteca (oggi si direbbe probabilmente: Ministro della Cultura). Narra la leggenda che, un giorno, il Califfo gli domandò: “Qual è il valore dell’essere umano?” ed egli rispose: “Se la persona ha etica, il suo valore è 1. Se, in più, è intelligente, aggiungete uno zero e il suo valore sarà 10. Se è ricco, aggiungete un altro zero e il suo valore sarà 100. Se, oltre a tutto ciò, è una bella persona, aggiungete un altro zero e il suo valore sarà 1000. Però se perde l’uno, che corrisponde all’etica, perderà tutto il suo valore, perché gli rimarranno solo gli zeri.”