La prima volta che vidi questa immagine, scorsi subito una bellissima ragazza che si voltava dall’altra parte. Mi pareva così evidente e chiara. Grande fu la mia meraviglia, invece, quando la mia compagna di banco disse di vedere piuttosto una vecchia imbacuccata. Per quanto strizzassi gli occhi, non mi ci riusciva di fare altrettanto. Il docente del corso di Psicologia Generale che stavo seguendo ci spiegò l’arcano mistero, parlandoci delle “figure reversibili”. Si tratta di figure dove si ha letteralmente una inversione tra la figura e lo sfondo (l’essere umano non può percepire la realtà senza uno sfondo), che crea instabilità e ambiguità. Lo sfondo e la figura, infatti, si alternano regolarmente. Questo significa che qualcuno vedrà la ballerina e qualcun altro la vecchia, e a forza di guardare, infine qualcun altro vedrà o una o l’altra, mai nessuno tutte e due insieme. La nostra percezione non ce la fa, perché il contorno appartiene di volta in volta o a una figura o all’altra.
Me ne sono ricordata, l’altro giorno, ripensando ai bizzarri tempi in cui stiamo vivendo (ma mi verrebbe da dire che tutta la storia umana è da sempre caratterizzata da questo ondeggiare tra due poli, come tra il giorno e la notte, il buio e la luce, il freddo e il caldo etc., senza possibilità di scampo). Siamo a un punto storico- sociale dove c’è chi vede una realtà e chi ne vede un’altra. Ed entrambi, dal loro punto di vista percettivo, hanno assolutamente ragione. Non indago sugli elementi di valutazione e approfondimento forniti sia all’una che all’altra parte per costruire questa convinzione, ma è cosa certa che, pensando alle figure reversibili, non esista in nessun modo alcun punto di incontro se non riuscire finalmente a vedere entrambe le figure (e quindi prospettive) per un attimo di totale e infinita comprensione. Quando questo accadrà non si sarà più gli stessi.
Potremo scegliere: o la Rabbia che ci fa chiudere sulla nostra posizione, illudendoci di essere speciali, oppure l’Amore. E per Amore intendo l’Amore vero. Quello che ci fa sentire come sente l’Altro.
Per cui, sappilo fin da ora, caro Lettore, che tu veda l’una o l’altra cosa, che tu creda nell’una o nell’altra verità, io me ne frego. Ti amo perché sei tu.
Forse, proprio grazie a una vecchia e a una ballerina, oggi ho compreso un po’ di più il senso del Natale.